Documentazione

INFORMAZIONI

Definizione

Secondo l’art. 197 cpv. 1 CP “Chiunque offre, mostra, lascia o rende accessibili a una persona minore di sedici anni, scritti, registrazioni sonore o visive, immagini o altri oggetti o rappresentazioni pornografici, o li diffonde per mezzo della radio o della televisione (…)” è punibile dalla legge.

Al capoverso 5 si dice che “chiunque consuma o fabbrica per il proprio consumo, importa o tiene in deposito, acquista, si procura per via elettronica o in altro modo o possiede oggetti o rappresentazioni a tenore del capoverso 1 (…)” è punibile dalla legge.

Cosa si nasconde dietro alle immagini?

La pedopornografia è un mercato lucrativo che risponde a una domanda. Per produrre materiale pedopornografico dei bambini sono stati realmente abusati. Inoltre, visto che queste immagini circolano nel web dove non è possibile controllarne la durata o la diffusione, costituisce un’ulteriore vittimizzazione per i bambini che sono stati sfruttati.

io-NO! si rivolge alle persone che consumano pedopornografia perché:

  • il consumo di queste immagini alimenta un mercato lucrativo che implica la commissione di abusi sessuali sui minori
  • dietro ogni immagine vi è un bambino vittima di abuso sessuale
  • il consumo tende a creare dipendenza alimentando le pulsioni sessuali
  • il fatto che le immagini di abusi sessuali si moltiplicano e circolano indefinitamente in rete costituisce un forma di seconda vittimizzazione
  • ogni consumatore che realizza il fatto che dietro le immagini ci sono dei bambini vittime fa un primo passo verso la prevenzione
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) “On entend par violence sexuelle la participation d’un enfant à une activité sexuelle qu’il n’est pas pleinement en mesure de comprendre, à laquelle il ne peut consentir en connaissance de cause ou pour laquelle il n’est pas préparé du point de vue de son développement, ou encore qui viole les lois ou les tabous sociaux de la société. Les enfants peuvent être à la fois victimes de violence sexuelle exercée par des adultes et par d’autres enfants qui – du fait de leur âge ou de leur stade de développement – ont un lien de responsabilité, de confiance ou de pouvoir avec la victime”.  (Guide sur la prévention de la maltraitance des enfants: intervenir et produire des données, 2006, p.26) L’art. 187 CP recita “chiunque compie un atto sessuale con una persona minore di sedici anni, induce una tale persona ad un atto sessuale, coinvolge una tale persona in un atto sessuale” (…) è punibile dalla legge. È vietato ogni atto sessuale con una persona minore di 16 anni, che quest’ultima sia consenziente o meno. Al capoverso 2 si dice che “l’atto non è punibile se la differenza d’età tra le persone coinvolte non eccede i tre anni”. Le relazione sessuali tra adolescenti non sono punibili se la loro  differenza d’età non supera i tre anni. Se io-NO! riceve delle informazioni che fanno sospettare che un bambino sia in pericolo, io-NO! segnala il fatto alle autorità competenti.

MITO O REALTÀ

Un bambino non acconsentirà mai ad una relazione sessuale con un adulto perché la sua rappresentazione della sessualità non è paragonabile a quella di un adulto. Inoltre non ha raggiunto l’età legale per poter dare il suo consenso. Quando un adolescente o un adulto gli propone un atto sessuale, il bambino non sa di cosa si tratta, né tantomeno se la cosa è bene o male per lui. Può essere incuriosito, ma questo non significa in alcun modo che sia d’accordo. Ogni cosa a tempo debito: egli scoprirà la sessualità con un coetaneo quando sarà più grande. (Fonte Pedo.Help)

Non sei responsabile per le tue pulsioni e nessuna di queste è vietata dalla legge. Sei però responsabile delle tue scelte e delle tue azioni.

Diverse persone che provano delle pulsioni sessuali verso i bambini non sono mai passate all’atto. Queste persone dispongono di risorse personali sufficienti (senso di responsabilità, capacità di tener presente il rispetto dell’integrità del bambino, ecc.) per non implicare un bambino nelle loro relazioni sessuali. In mancanza di queste risorse la persona può effettivamente essere considerata a rischio, dal momento che la mancanza del passaggio all’atto non è data da una scelta ponderata e riflettuta, ma è il risultato di fattori indipendenti dalla volontà (paura della prigione e dell’esclusione, timore delle conseguenze giuridiche e sociali, paura di perdere il lavoro, ecc.)

Questo è quello che si dicono molti consumatori di pedopornografia per giustificare il loro comportamento e avere la coscienza a posto. In realtà la produzione di materiale pedopornografico implica l’abuso di bambini, indipendentemente dal fatto che questi appaiano sofferenti o meno sulle immagini o nei video. La pedopornografia appartiene a un mercato lucrativo che risponde a una domanda. Il fatto dunque di consumare immagini o video, anche senza transazione finanziaria diretta, amplifica questa domanda incoraggiandone la produzione.

Falso.

Dal 1° luglio 2014, è punibile il consumo di immagini pornografiche (anche se non sono state scaricate) che mettono in scena dei bambini (vedi art. 195 cpv. 5 CP).

Falso. 

La maggior parte delle vittime non riproduce gli abusi subiti. Purtroppo lo stereotipo che sostiene che l’abusato diventa a sua volta abusatore suscita dubbi nelle ex-vittime le quali temono di rientrare in questo modello. Tutto ciò arreca loro angoscia e sofferenza.

Questo assunto è vero per coloro che pretendono che le relazioni sessuali con i bambini non sono nefaste. Se ci si riferisce invece a strutture già attive come Stop It Now (Inghilterra) o Dunkelfeld (Germania), ogni anno centinaia di persone che non sono mai passate all’atto cercano spontaneamente aiuto e sostegno.

Nonostante sia un tema ancora poco conosciuto, alcune testimonianze rivelano che anche le donne  possono provare questo tipo di attrazione.

Tra le persone toccate vi sono persone di ogni età, di cui molti adolescenti, e di tutti i ceti sociali.

Un adolescente o un adulto può provare sentimenti di amore per un bambino, ma questo non dovrebbe mai portare a rapporti sessuali. Questa forma di amore e il desiderio sessuale sono impossibili da condividere per il bambino in quanto non è abbastanza maturo per comprenderli. Anche se c’è tenerezza, amore e dolcezza, si tratta pur sempre di una violenza imposta al bambino. Quando un essere pubescente sente il desiderio sessuale di un essere prepubescente molto più giovane di lui dovrebbe sempre stargli lontano e cercare aiuto.

Liberamente adattato da disno.ch

BIBLIOGRAFIA

Marina Valcarenghi, Ho paura di me, (2007).
Che cosa pensano di se stessi i pedofili e gli stupratori? Analizzando il comportamento sessuale violento l’autrice cerca di rispondere a questi interrogativi riflettendo sulla possibilità di far acquisire ai responsabili una nuova consapevolezza di sé, che distingua la persona dal reato e trasformi la paura di se stessi in prospettiva di guarigione.

Latifa Bennari, L’Ange Bleu. Pédophilie: prévenir pour protéger, (2005), Editions du Rocher.
De 6 à 14 ans, Latifa Bennari a été victime d’agressions sexuelles répétées d’une extrême violence mais au lieu de la détruire, cette expérience malheureuse est devenue source d’énergie. Pour agir efficacement, il faut commencer par comprendre. Qu’est-ce que la pédophilie ? Qui sont les pédophiles ? Pourquoi et comment le devient-on ? Peut-on prévenir l’apparition de ces attirances ? Ou du moins aider à les faire évoluer ? Reflet de ses méthodes, ce livre est d’abord un recueil de témoignages; à celui de l’auteur succèdent ceux d’autres victimes, puis de pédophiles abstinents et de détenus ainsi que ceux de personnes victimes de dérives dans la lutte contre la pédophilie.

Michel Dorais, Ça arrive aussi aux garçons. L’abus sexuel au masculin. (2013).
“Ne le dis à personne”. Telle est la menace que profère l’adulte ou l’adolescent à l’enfant dont il vient d’abuser. Témoignages à l’appui, ce livre, devenu un classique grâce à son humanité, son intelligence et sa clarté, propose un voyage au coeur de la vulnérabilité masculine. Il retrace les questions existentielles et les phases critiques que traversent les garçons victimes d’abus sexuels, décrit les stratégies qu’ils adoptent pour préserver leur intégrité et leur masculinité, propose des moyens d’aide et de prévention – et nous rappelle qu’un homme sur six a été sexuellement agressé durant son enfance ou son adolescence. [Chapitre VII: risque de reproduction des abus subis – chapitre VIII: prévention des abus sexuels envers les garçons].

La Regione, Lotta alla pedofilia, in arrivo l’associazione io-NO!, @ la Regione, 31.03.2019.
LEGGI QUI

Le Matin Dimanche, Les chiffres de la pédopornographie explosent en Suisse, par Lucie Monnat, 14.10.2018.
LEGGI QUI

RSI,  Stop a potenziali pedofili, di P. Ascierto, A. D’Andrea e A. Dagnino, 31.03.2019.
https://www.rsi.ch/news/oltre-la-news/Stop-a-potenziali-pedofili-11596522.html


RTS, Mise au point, Des pédophiles racontent comment ils tentent de résister au passage à l’acte, par B. Guelpa, 24.02.2019
https://www.rts.ch/play/tv/mise-au-point/video/suisse–des-pedophiles-racontent-comment-ils-tentent-de-resister-au-passage-a-lacte?id=10243594

Convenzione (di Lanzarote) del Consiglio d’Europa sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuali.
https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/20121286/index.html

Codice penale svizzero del 21 dicembre 1937 (Stato 1° marzo 2019).
https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19370083/index.html
(Vedi in particolare art. 187 e 197).

Rapport de la Commission d’audition du 17 juin 2018. Delarue JM, et al. (2018). Auteur de violences sexuelles: prévention, évaluation, prise en charge.
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Comité de Lanzarote. Comité des Parties à la Convention du Conseil de l’Europe sur la protection des enfants contre l’exploitation et les abus sexuels (T-ES) (21 novembre 2016).
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Call to keep children safe from sexual abuse: A study of the use and effects of the Stop it Now! UK and Ireland Helpline.
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Manetti, S. (2014). La pedofilia tra stigmatizzazione e prevenzione. Uno sguardo nel Canton Ticino. Mémoire presentato presso l’Unité d’Enseignement et de Recherche en Droits de l’enfant dell’Istituto Universitario Kurt Bösch.
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